Per gentile concessione, pubblico, per scopi banalmente promozionale, la quindicesima storiasapiente.
Storia Sapiente 15.
Il Grande Essere
Il grande essere aveva i capelli di Bob Marley e la voce di Otis Redding.
Mi parlò una mattina di dicembre e mi insegnò il potere delle Parole.
(Una volta avevo sentito che Soldati aveva sviluppato “la poetica delle parole” e allora mi era venuto da pensare alla guerra e al significato della violenza nel mondo ma il Grande Essere si mise ad intralciare i miei pensieri dandomi tutte le risposte di cui avevo bisogno)
Iniziò a parlare in quella mattina fredda di dicembre finì un mese dopo.
La sua luce era in me, sempre.
Io lo ascoltavo pieno di fervore.
La prima frase del grande essere fu questa:
“Partiamo dal presupposto che ogni persona è una poesia, mio caro amico sceltissimo e che ogni poesia va tenuta nella più alta considerazione…” e così via per mezz’ora con citazioni dottrinali e sofisticherie illuminanti.
Alla prima pausa (forse non c’era stata nessuna pausa) mi venne in mente la domanda perfetta: “Maestro se ogni persona è una poesia chi ha scritto tutte le poesie?”
E Il grande essere rispose: ”Innanzitutto non sono Maestro e non esistono maestri. Sei tu il tuo maestro. Per rispondere alla tua domanda dovrei essere a conoscenza dell’Indissolubile ma io sono solo il Grande Essere: sono, non conosco”.
E si rimise a parlare di ogni cosa in modo così semplice e profondo allo stesso tempo che mi lasciai trasportare nei suoi pensieri. Facevo la vita di tutti i giorni: lavoravo, mangiavo, parlavo con i miei amici, con i miei figli, intonacavo pareti, spostavo mobili, cucinavo ricette indiane, imparavo il francese al corso del martedì…e in tutte queste cose, per tutto l’intero mese il Grande Essere mi parlò ed ero in pace perché sapevo di poter essere qualcosa, una poesia forse, senza preoccuparmi di conoscere.